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    Marco Melandri shock: “Ho preso il Covid apposta per essere in regola”

    ROMA – Marco Melandri ha rivelato di aver preso il Covid volontariamente. Una dichiarazione destinata a suscitare scalpore, in tempi di pandemia, ma l’ex pilota di MotoGp e Superbike da tempo porta avanti una personale battaglia contro green pass e obbligo vaccinale. “Ho preso il virus perché ho cercato di prenderlo e, al contrario di molti vaccinati, per contagiarmi ho fatto una fatica tremenda. Ho fatto apposta per potere essere in regola almeno per qualche mese e non è stato nemmeno facile. Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un’alternativa valida”, ha spiegato Melandri nell’intervista rilasciata a Men On Wheels. 
    “Sono contro le violazioni della libertà”
    Il centauro nativo di Ravenna ha proseguito nel raccontare la propria esperienza e il proprio pensiero sul tema: “Fin dall’inizio sono stato del tutto asintomatico. Sono già negativo da un po’ di tempo, ma chi non ha il green pass deve comunque rimanere in castigo per dieci giorni. Se non mi avesse chiamato un ragazzo per dirmi che era positivo dopo essere stato a contatto con me non me ne sarei nemmeno accorto. Conosco molte persone con due dosi che provano a infettarsi per evitare la terza. Comunque per me il green pass era e rimane un ricatto. Lo userò solo per lavoro e se devo accompagnare mia figlia. Sono disposto a utilizzarlo solo per lo stretto necessario”. 
    E a chi lo accusa di essere un novax, Melandri risponde: “Uno può avere svariati motivi per non volersi vaccinare, anche perché fino a prova contraria questo resta un vaccino sperimentale e con un meccanismo diverso rispetto a tutti i vaccini del passato. Io non ho niente contro i vaccinati, come chiaramente non ho nulla contro i non vaccinati. Io sono contro le violazioni della libertà. La Costituzione ci dice che siamo liberi di scegliere e di scegliere con cosa curarci, mentre questo Governo ci ha definitivamente ca*ato sopra. E sono molto preoccupato per il proseguo”. LEGGI TUTTO

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    Alexis Sanchez, il man of the match della Supercoppa “potente” come le sue supercar

    L’ultimo Inter-Juventus ha deciso la vincitrice della Supercoppa italiana, e il protagonista assoluto del 2-1 finale a favore dei nerazzurri è stato Alexis Sanchez. L’attaccante cileno, alla sua terza stagione con i nerazzurri, ha già messo la sua firma sul tabellino marcatori diverse volte, ma la rete siglata ai bianconeri al 120′ del secondo tempo supplementare è di certo il più importante sinora. E chissà se l’ex Arsenal e Manchester United avrà festeggiato la vittoria del trofeo con un giro a bordo delle sue potenti supercar.Guarda la galleryAlexis Sanchez, la Supercoppa si festeggia tra Lamborghini e jet privati

    Passione V10 con Audi e Lamborghini

    Sì, perché Sanchez è, come molti altri calciatori, un appassionato della velocità. Ma non solo. Alexis infatti ha una predilezione particolare per Audi: nel suo garage trovano spazio infatti una R8, potentissima coupé spinta da un V10, ma anche una A3, che rientra nel segmento delle berline. In verità, di R8 Sanchez ne ha avuto almeno un paio, dato che la prima si distrusse in seguito a un incidente avvenuto nel 2013, ai tempi della sua permanenza al Barcellona. In tema R8, ecco spuntare un’altra vettura con il V10: la Lamborghini Huracán, che tra l’altro è l’unica vettura mai immortalata sui social dal cileno, che l’ha resa protagonista di uno scatto nel 2016 a Miami.

    Bentley, Range Rover e Ford

    Un altro marchio a cui Sanchez è affezionato è Bentley, e anche in questo caso si tratta di due modelli diversi: la potente Continental GT da 550 cavalli e il SUV premium Bentayga da oltre 200mila euro. Qualora dovesse avere voglia di off-road, all’ex Udinese basterà sedersi al volante della sua Range Rover Sport. Infine, la collezione, come già visto con Audi A3, prevede un’altra vettura non proprio super, ma comunque affidabile e con un grande nome alle spalle: Ford Focus.

    Un aereo tutto suo: vale 8 milioni di euro

    Il mezzo che tuttavia Sanchez non smette quasi mai di fotografare è il suo aereo privato, un jet verniciato di bianco dal valore incredibile di ben 8 milioni di euro: tra i tanti passeggeri che sono saliti a bordo, i suoi immancabili cani, con cui Alexis passa molto del suo tempo libero. A differenza del suo connazionale e compagno all’Inter, Arturo Vidal, che invece è ormai perdutamente innamorato della sua Fiat Panda.

    Vidal, dopo le fatiche di Inter-Lazio tanto amore per Sonia… e la Panda! LEGGI TUTTO

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    Iannone: “Giulia De Lellis mi ha vissuto quando è successa la catastrofe”

    “Mi manca la velocità, quello che mi dà la MotoGP non lo trovo da nessuna parte” racconta in esclusiva Andrea Iannone, nel Salotto di Silvia Toffanin. Ospite nella puntata di Verissimo che andrà in onda su Canale 5 sabato 15 gennaio, alle ore 16.30, il pilota di Vasto torna a parlare della sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport, che lo ha sospeso per doping, per quattro anni, nel dicembre del 2019. 

    “Avevo già elaborato e capito tutto ancora prima dell’esito della sentenza – commenta l’abruzzese -. Sono stato male e ho sofferto molto, però ho reagito abbastanza velocemente cercando motivazioni ogni giorno, da qualsiasi cosa. Ho iniziato a prenderla con filosofia e a guardare intorno a me cosa mi offriva la vita e oggi sono qua”.

    “Per 16 anni ho fatto controlli e sono sempre risultato negativo a qualsiasi tipo di sostanza. E’ stato riconosciuto che non ho assunto alcuna sostanza volontariamente, ma semplicemente mangiando un pezzo di carne al ristorante, ma non è bastato” continua Andrea, rispondendo alla domanda della conduttrice, sul fatto che creda ancora nella giustizia sportiva, dopo quanto successo.

    Iannone e le sue ex: “Sono in buoni rapporti con Giulia e Belén”

    Non di sole moto parla però Iannone, incalzato sulla sua vita amorosa e sulle storie, ormai finite, con Giulia De Lellis e Belén Rodríguez.

    “Giulia mi ha vissuto quando è successa la catastrofe, avevo la testa altrove, poi l’amore è svanito. Con lei ho buonissimi rapporti, ci sentiamo spesso e le voglio bene. Mi ha dimostrato di esserci in qualsiasi momento ne avessi bisogno”, racconta l’ex pilota della MotoGP.

    “Con Belen ho avuto sempre un ottimo dialogo che è stata la nostra forza. Penso di aver portato dell’amore e del bene nella sua vita. Sono arrivato in un momento molto complesso per lei: si stava separando e il suo matrimonio era finito. L’ho sempre vista soffrire tanto per questo fallimento”, aggiunge poi Andrea.

    Con la carriera da pilota che resta ancora in stand-by, l’abruzzese è riuscito almeno a trovare un po’ di pace dal punto di vista sentimentale? “Al momento non sono innamorato, ma sto bene così” conclude Andrea, che non ha ancora trovato una donna con cui condividere le sue giornate. 

    Belen e Lavezzi? Il Pocho furioso: “Non mi rompete i cog***ni” LEGGI TUTTO

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    Iannone a Verissimo: “Penso di aver portato amore nella vita di Belen”

    La sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport del dicembre 2019 ha cambiato per sempre la vita di Andrea Iannone, squalificato quattro anni per doping. “Mi manca la velocità, quello che mi dà la MotoGP non lo trovo da nessuna parte” ammette l’abruzzese a cuore aperto nell’intervista esclusiva concessa a Verissimo, che verrà trasmessa su Canale 5 sabato 15 gennaio, alle ore 16.30. 

    “Avevo già elaborato e capito tutto ancora prima dell’esito della sentenza. Sono stato male e ho sofferto molto, però ho reagito abbastanza velocemente cercando motivazioni ogni giorno, da qualsiasi cosa. Ho iniziato a prenderla con filosofia e a guardare intorno a me cosa mi offriva la vita e oggi sono qua”, racconta Andrea a Silvia Toffanin.

    “Per 16 anni ho fatto controlli e sono sempre risultato negativo a qualsiasi tipo di sostanza. E’ stato riconosciuto che non ho assunto alcuna sostanza volontariamente, ma semplicemente mangiando un pezzo di carne al ristorante, ma non è bastato”.

    Iannone e il rapporto con le sue ex

    Finito spesso sotto ai riflettori per le sue conquiste, oltre che per i meriti sportivi, l’ex pilota della MotoGP si è dunque aperto sulla sua vita amorosa, ammettendo di non aver ancora trovato una nuova fiamma.

    “Al momento non sono innamorato, ma sto bene così” confessa Iannone, che racconta di essere ancora in buoni rapporti con le sue storiche ex, Giulia De Lellis e Belén Rodríguez.

    “Giulia mi ha vissuto quando è successa la catastrofe, avevo la testa altrove, poi l’amore è svanito. Con lei ho buonissimi rapporti, ci sentiamo spesso e le voglio bene. Mi ha dimostrato di esserci in qualsiasi momento ne avessi bisogno”.

    “Con Belén ho avuto sempre un ottimo dialogo che è stata la nostra forza – prosegue Andrea -. Penso di aver portato dell’amore e del bene nella sua vita. Sono arrivato in un momento molto complesso per lei: si stava separando e il suo matrimonio era finito. L’ho sempre vista soffrire tanto per questo fallimento”, aggiunge poi Andrea.

    Il figlio di Belen e Stefano tifa Juve: la reazione di De Martino LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ciabatti su Rossi: “Solo Agostini come lui: è insostituibile”

    ROMA – La MotoGp si prepara a vivere la prima stagione senza Valentino Rossi in pista. Con il Dottore però potrebbero dire addio al motomondiale coloro che, sparsi in tutto il mondo, si sono avvicinati alle due ruote solo per godersi le gesta della leggenda di Tavullia. Una carriera brillante, quella di Rossi, capace di vincere nove titoli mondiali, che però non ha trovato modo di esprimersi al meglio in Ducati nel biennio 2011-2012. Ed è proprio Paolo Ciabatti, Sporting Director del team di Borgo Panigale, a parlare così del Dottore in un’intervista raccolta da MotorSport Total: “È insostituibile. Era un pilota iconico e non sarà facile per gli altri piloti ottenere lo stesso seguito”.
    Nuovi beniamini
    Anche lo stesso Valentino Rossi è consapevole di aver avuto un forte impatto sulla MotoGp, ora piena di tanti giovani che ammiravano le sue staccate da bambini. “Come lui – ha aggiunto Ciabatti – ricordo solo Giacomo Agostini, famoso anche al di là dell’aspetto prettamente sportivo”. Il dirigente della Ducati però guarda avanti: “La MotoGp è uno sport emozionante e abbiamo tanti piloti veloci e, anche se Valentino ci mancherà molto, spero che queste giovani promesse possano comunque ispirare i tifosi”. Anche se il Dottore non correrà, il suo numero in pista ci sarà comunque e a portarlo sulla livrea ci saranno due piloti. Saranno infatti Luca Marini, fratello di Rossi, e Marco Bezzecchi, i quali l’anno prossimo correranno per la scuderia Mooney VR46 Racing Team. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ciabatti: “Rossi è insostituibile, come lui solo Agostini”

    ROMA – L’addio di Valentino Rossi alla MotoGp rischia di lasciare un vuoto nel mondo delle due ruote. Sono in tanti, sparsi in tutto il mondo, coloro che si sono infatti avvicinati al Motomondiale solo per godersi le gesta della leggenda di Tavullia. Una carriera brillante, quella di Rossi, capace di vincere nove titoli mondiali, che però non ha trovato modo di esprimersi al meglio in Ducati nel biennio 2011-2012. Ed è proprio Paolo Ciabatti, Sporting Director del team di Borgo Panigale, a parlare così del Dottore in un’intervista raccolta da MotorSport Total: “È insostituibile. Era un pilota iconico e non sarà facile per gli altri piloti ottenere lo stesso seguito”.
    Le parole di Ciabatti
    Anche lo stesso Valentino Rossi è consapevole di aver avuto un forte impatto sulla MotoGp, che per la prima volta partirà senza il numero 46. “Come lui – ha aggiunto Ciabatti – ricordo solo Giacomo Agostini, famoso anche al di là dell’aspetto prettamente sportivo”. Il dirigente della Ducati però guarda avanti: “La MotoGp è uno sport emozionante e abbiamo tanti piloti veloci e, anche se Valentino ci mancherà molto, spero che queste giovani promesse possano comunque ispirare i tifosi”. Tuttavia, a onorare il buon nome del Dottore, in pista scenderanno suo fratello, Luca Marini, e Marco Bezzecchi, che correranno l’anno prossimo con il Mooney VR46 Racing Team. LEGGI TUTTO

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    Dakar 2022, papà Sainz Sr ci ha preso gusto ma la vittoria è Toyota

    E adesso a Ingolstadt forse hanno iniziato a mordersi le mani. Chissà, se partecipando al Rally del Marocco, oppure con un pizzico di sfortuna in meno alla prima tappa con i guai patiti da Peterhansel e Sainz, il doppio debutto, dell’Audi e della trazione elettrica, alla Dakar 2022 avrebbe potuto trasformarsi in una seria lotta per la vittoria finale.

    Non si saprà mai. Anche se i numeri restano e fanno intuire il potenziale dello squadrone tedesco. Il quarto successo su 11 tappe, il secondo per Carlos Sainz (a quota 41 in carriera), i 9 podi (13 in tutto), le quattro occasioni in cui sono salite due Audi RS Q e-tron sul podio e il particolare il rendimento dopo il riposo (3 vittorie, 4 podi e mai peggio che ottavi) dicono che il Q Motorsport, il team di Sven Qandt cui Audi ha affi dato la gestione della Dakar (ne ha già fatte 30), in meno di una settimana ha trovato la quadratura del cerchio, abbinando all’incredibile efficienza del sistema elettrico, anche l’affidabilità complessiva della vettura. Cosa tutt’altro che semplice in una architettura complessa (4 motori e 4 km di cavi all’interno) e con un peso di quasi 200 kg superiore a quello delle concorrenti.

    Oltre l’incredibile progressione Audi che ha portato Ekstrom nella Top 10 della generale (9°), resta la sensazione di dominio della Toyota con il pick-up Hilux e del suo leader, il principe qatariota Al Attiyah, che ha vinto prologo, prima e quarta tappa e poi non ha fatto altro che controllare la corsa, in particolare il rivale più pericoloso e vicino Sebastian Loeb su BRX, tenuto a 28- 35 minuti di distacco. Un superiorità netta, quella giapponese, resa oltretutto poco valutabile. Perché nessuno, Toyota e i suoi piloti a parte, conosce il margine residuo di spinta della vettura in caso di battaglie più equilibrate. L’ultima tappa per la passerella trionfale di Al Attiyah metterà defi nitivamente al sicuro il trofeo della sua quarta Dakar, su 18 disputate, dopo i successi con Volkswagen (2011), Mini (2015) e Toyota (2019).

    Sandra Gomez, nel deserto della Dakar e “ladra” nella Casa di Carta LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro elogia Marquez: “Un genio in pista”

    ROMA – Per tutti i piloti della MotoGp questa fase dell’anno è cruciale. Ci si prepara al meglio per la prossima stagione, sperando che possa andare meglio di quella passata, come fa Pol Espargaro. Il pilota della Honda, che nel 2020 ha lasciato la KTM, ha infatti fatto fatica al suo anno di esordio con l’Ala Dorata, concluso alla 12 posizione nella classifica finale. Anche Marc Marquez, suo compagno di scuderia, non è riuscito a imporsi nel motomondiale, complice l’infortunio al braccio e il ritorno della diplopia, ora in via di miglioramento. “Non credo che la scorsa moto sia stata costruita per Marquez, è il suo modo di guidarla che è il migliore di tutti. In sella è un genio, averlo con noi nei test invernali sarà fondamentale”, queste le parole di Espargaro, riportate da GPOne.com.
    Rettilineo da rivedere
    La stagione di Pol Espargaro gli ha fruttato solo un podio, quello di Misano, contro le tre vittorie e quattro podi messi invece in cascina da Marquez, nonostante i continui stop. “Dopo Silverstone – ha aggiunto il pilota di Granollers – le cose sono andate meglio, ma all’inizio non conoscevo la moto. Nel corso del 2021 abbiamo però raccolto tante informazioni che alla fine mi fanno dire di avere alte aspettative per il 2022”. Espargaro sceglie poi un aspetto in particolare su cui vorrebbe che la prossima moto migliorasse: “Sappiamo che la moto è cresciuta, ma ancora non possiamo dire quanto. Se vogliamo disputare un bel campionato, dobbiamo migliorarci sul dritto. Sul rettilineo la Ducati è davvero forte e puntiamo a non farci sorpassare sistematicamente”, spera lo spagnolo. LEGGI TUTTO