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    MotoGp, risultati Day-2 test Mandalika: Marini precede Marquez

    ROMA – Sul tracciato di Mandalika, dove si è corso il secondo giorno di test della MotoGp, è Luca Marini a firmare il tempo migliore. Il pilota del Mooney VR46 Racing Team chiude davanti a tutti con il tempo di 1:31.289, precedendo Marc Marquez di 192 millesimi. A completare il podio è un altro spagnolo, Maverick Vinales, che conferma le buone sensazioni in casa Aprilia in queste primissime uscite. Quarto il campione del mondo in carica Fabio Quartararo, che con la sua Yamaha chiude a +0.275 dalla vetta. Un po’ più “nascoste” le due Ducati ufficiali, con Francesco “Pecco” Bagnaia a chiudere la top-10 a +0.436 e Jack Miller 20esimo a poco più di 1″ da Marini. A chiudere la classifica, i rookie di categoria Raul Fernandez, Marco Bezzecchi, Remy Gardner e Darryn Binder, mentre Fabio Di Giannantonio ha firmato il 17esimo tempo. 
    I risultati completi del Day-2

    Luca Marini (VR46 Racing Team)
    Marc Marquez (Honda Repsol) 
    Maverick Vinales (Aprilia Racing)
    Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha)
    Joan Mir (Suzuki Ecstar)
    Johann Zarco (Pramac Racing)
    Enea Bastianini (Gresini Racing)
    Pol Espargaro (Honda Repsol)
    Jorge Martin (Pramac Racing)
    Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo)
    Brad Binder (KTM Red Bull)
    Franco Morbidelli (Monster Energy Yamaha)
    Alex Rins (Suzuki Ecstar)
    Aleix Espargaro (Aprilia Racing)
    Takaaki Nakagami (LCR Honda)
    Alex Marquez (LCR Honda)
    Fabio Di Giannantonio (Gresini Racing)
    Miguel Oliveira (KTM Red Bull)
    Andrea Dovizioso (WithU Yamaha)
    Jack Miller (Ducati Lenovo)
    Raul Fernandez (KTM Tech3)
    Marco Bezzecchi (VR46 Racing Team)
    Remy Gardner (KTM Tech3)
    Darryn Binder (WithU Yamaha) LEGGI TUTTO

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    MotoGp, test Mandalika: Luca Marini il più veloce nel Day-2

    ROMA – Luca Marini firma il miglior tempo nel secondo giorno di test della MotoGp sul circuito di Mandalika, in Indonesia. Il pilota del Mooney VR46 Racing Team chiude davanti a tutti con il tempo di 1:31.289, precedendo Marc Marquez di 192 millesimi. A completare il podio è un altro spagnolo, Maverick Vinales, che conferma le buone sensazioni in casa Aprilia in queste primissime uscite. Quarto il campione del mondo in carica Fabio Quartararo, che con la sua Yamaha chiude a +0.275 dalla vetta. Un po’ più “nascoste” le due Ducati ufficiali, con Francesco “Pecco” Bagnaia a chiudere la top-10 a +0.436 e Jack Miller 20esimo a poco più di 1″ da Marini. A chiudere la classifica, i rookie di categoria Raul Fernandez, Marco Bezzecchi, Remy Gardner e Darryn Binder, mentre Fabio Di Giannantonio ha firmato il 17esimo tempo. 
    I risultati dei test a Mandalika

    Luca Marini (VR46 Racing Team)
    Marc Marquez (Honda Repsol) 
    Maverick Vinales (Aprilia Racing)
    Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha)
    Joan Mir (Suzuki Ecstar)
    Johann Zarco (Pramac Racing)
    Enea Bastianini (Gresini Racing)
    Pol Espargaro (Honda Repsol)
    Jorge Martin (Pramac Racing)
    Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo)
    Brad Binder (KTM Red Bull)
    Franco Morbidelli (Monster Energy Yamaha)
    Alex Rins (Suzuki Ecstar)
    Aleix Espargaro (Aprilia Racing)
    Takaaki Nakagami (LCR Honda)
    Alex Marquez (LCR Honda)
    Fabio Di Giannantonio (Gresini Racing)
    Miguel Oliveira (KTM Red Bull)
    Andrea Dovizioso (WithU Yamaha)
    Jack Miller (Ducati Lenovo)
    Raul Fernandez (KTM Tech3)
    Marco Bezzecchi (VR46 Racing Team)
    Remy Gardner (KTM Tech3)
    Darryn Binder (WithU Yamaha) LEGGI TUTTO

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    Europe Cup, Reggio Emilia vola ai quarti: battuti i Crailsheim Merlins

    REGGIO EMILIA – La UnaHotels Reggio Emilia si qualifica ai quarti di finale di Europe Cup. La squadra di Caja, ancora positivo al Covid e sostituito dal vice Fucà, batte 79-70 i Crailsheim Merlins e sale al primo posto del gruppo J superando proprio gli avversari odierni, già qualificati prima del match. Decisive le prestazioni di Hopkins e Olisevicius con 14 punti ciascuno: Cinciarini e compagni potranno dunque affrontare l’ultima gara del girone contro Kiev con estrama tranquillità. 
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    Reggio Emilia batte i Crailsheim Merlins e vola ai quarti
    Reggio Emilia chiude un primo tempo molto combattuto in svantaggio di uno sul 43-42, con Olisevicius e Thompson che rispondono prontamente ai canestri messi a segno da un precisissimo Radosavljevic (100% dal campo nei primi 20′ con 1/1 da due e 3/3 da tre). Il lituano di Reggio guida i suoi ad un parziale di 10-4 ad avvio di terzo quarto, ma i canestri di Lewis e Short tengono Creilsheim attaccato alla gara. E’ però un ispirato Hopkins a permettere agli emiliani di affacciarsi all’ultimo quarto in vantaggio di 6 sul 62-56. Un parziale di 7-3 iniziale regala il vantaggio in doppia cifra alla UnaHotels, che grazie ai canestri di Cinciarini che rispondono alle giocate di Kovacevic, tiene a distanza i tedeschi fino alla fine del match e vincono 79-70.  LEGGI TUTTO

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    Enzo Ferrari, presto il film sul Drake con Adam Driver

    Enzo Ferrari al cinema. Finalmente. È in arrivo un film dedicato al fondatore della Casa automobilistica (e della Scuderia) più famosa del mondo e icona del Made in Italy. Ad interpretare il Drake sarà Adam Driver, noto per il ruolo di Kylo Ren nell’ultima trilogia di Star Wars e attore fra i più versatili al mondo, per la regia di Michael Mann, l’autore di capolavori come Heat – La sfida o Collateral. Le riprese, da effettuare tra Modena e Maranello, partiranno nella primavera 2022.
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    Mann è stato inoltre produttore di Le Mans ’66 – La grande sfida, la pellicola diretta da James Mangold che racconta il duello tra Ford e il Cavallino Rampante durante l’edizione 1966 della 24 Ore di Le Mans. In quel caso, a interpretare il Commendatore fu l’italiano Remo Girone. In questo nuovo film, di cui ancora non si conosce il titolo ufficiale, l’onore spetterà invece ad Adam Driver, candidato due volte agli Oscar per BlacKkKlansman e Storia di un matrimonio.
    Ambientato nel 1957
    La trama del nuovo film in realtà non ripercorrerà la vita dell’ingegner Ferrari, ma si baserà sul libro di Brock Yatesnon “Enzo Ferrari – The Man and the Machine”, e si focalizerà invece sul 1957. Un anno spartiacque per Ferrari, in difficoltà per via di una crisi finanziaria, e per il Drake stesso, sconvolto dalla morte del figlio Dino nel 1956 e impegnato con il matrimonio con Laura Garello, interpretata da Penelope Cruz. Un anno segnato anche dalla Tragedia di Guidizzolo, l’evento che decretò la scomparsa della Mille Miglia storica: quell’anno infatti le Ferrari 315 S di Piero Taruffi e Wolfgang von Trips e la 250 GT Berlinetta di Olivier Gendebien conquistarono il podio della corsa, mentre invece la Ferrari 335 S di Alfonso de Portago, a causa dello scoppio di uno pneumatico, finì contro un palo del telefono dopo aver causato la morte di 10 spettatori, oltre a quella dello stesso de Portago e del suo navigatore Edmund Nelson.
    Un film dopo la miniserie tv del 2003
    Il film di Michael Mann rappresenta l’esordio di Enzo Ferrari sul grande schermo, ma non sul piccolo. Nel 2003 infatti il regista Carlo Carlei diresse la miniserie Ferrari, divisa in due puntate, con il protagonista interpretato da Sergio Castellitto. L’opera venne aspramente criticata dagli appassionati a causa di alcune inesattezze storiche riguardo la carriera dell’ingegnere modenese. Si spera che un gigante come Mann riesca a rimediare.
    Ferrari SF90 Stradale, con il colore Rosso Taormina è ancora più grintosa LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Albesiano sull'abbassatore Ducati: “Mossa insidiosa”

    ROMA – “In linea di principo non ci piace tanto. In pista è un sistema poco praticabile. Abbiamo un abbassatore posteriore molto sofisticato, ma abbiamo testato anche quello anteriore, che è un utilizzabile. Ma dobbiamo decidere tutti insieme se limitare queste fughe, per quanto intelligenti. È una mossa ‘insidiosa’”. Queste le parole di Romano Albesiano, direttore tecnico dell’Aprilia in MotoGp, intervistato da “Sky Sport” sull’abbassatore anteriore della Ducati. Tutti i team hanno a disposizione questo meccasismo, sfruttato però solo al momento della partenza e manualmente, ora la casa di Borgo Panigale lo ha messo in mostra anche nei giri dei test ufficiali a Mandalika.
    Le parole di Albesiano
    La parola utilizzata da Albesiano per descrivere la novità portata in pista dalla Ducati è “tricky”, una parola che contiene in sé tante sfumature di significato. L’abbassatore anteriore automatico in corsa è sicuramente un’innovazione della Ducati, che però non sembra entusiasmare Albesiano, che dice: “È un tema di discussione. Abbiamo già l’abbassatore posteriore, ma quello anteriore viene usato solo in condizione di partenza con un meccanismo manuale. I piloti si trovano bene con quello e stiamo lavorando in questa direzione”. Nel frattempo, il direttore tecnico della casa di Noale può sorridere con i risultati di Aleix Espargaro e Maverick Vinales. I piloti Aprilia si sono infatti piazzati rispettivamente secondo (1:32:937) e il settimo (1:33:147) primo giorno di test ufficiali. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Albesiano: “L'abbassatore Ducati? Meccanismo insidioso”

    ROMA – “Il principio non ci piace poi tanto. È un sistema poco praticabile nella realtà della pista. Abbiamo un abbassatore posteriore molto sofisticato, ma abbiamo fatto dei test anche per quello anteriore, che è un sistema utilizzabile. Ma dobbiamo decidere tutti insieme se limitare queste fughe, per quanto intelligenti. La definirei una mossa ‘insidiosa’”. Queste le parole di Romano Albesiano, direttore tecnico dell’Aprilia in MotoGp, intervistato da “Sky Sport” sull’abbassatore anteriore della Ducati. Tutti i team hanno a disposizione questo meccasismo, sfruttato però solo al momento della partenza e manualmente, ora la casa di Borgo Panigale lo ha messo in mostra anche nei giri dei test ufficiali a Mandalika.
    L’abbassatore anteriore
    La parola utilizzata da Albesiano per descrivere la novità portata in pista dalla Ducati è “tricky”, una parola che contiene in sé tante sfumature di significato. L’abbassatore anteriore automatico in corsa è sicuramente un’innovazione della Ducati, che però non sembra entusiasmare Albesiano, che dice: “È un tema di discussione. Abbiamo già l’abbassatore posteriore, ma quello anteriore viene usato solo in condizione di partenza con un meccanismo manuale. I piloti si trovano bene con quello e stiamo lavorando in questa direzione”. Nel frattempo, l’Aprilia di Albesiano di gode i buoni risultati di Aleix Espargaro e Maverick Vinales, che in Indonesia hanno fatto rispettivamente registrare il secondo (1:32:937) e il settimo (1:33:147) miglior tempo di questo Day-1. LEGGI TUTTO

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    Lorenzo: “Tanta paura nel 2008, dopo il botto persi conoscenza”

    ROMA – “Mio padre mi disse ‘Figlio mio, smettiamola con questa roba’. Io risposi di no, volevo continuare. Avevo 15 anni ed ero in ospedale con le convulsioni per la frattura di polso e clavicola”. La carriera di Jorge Lorenzo, che ha parlato alla trasmissione spagnola “The Three Doors”, è forse iniziata proprio lì. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Le parole di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Provare le parti da montare sulla moto, milgiorarsi nei decimi, la vittoria sono queste le cose che mi mancano. Non allenamenti di 7 ore, non la dieta ferrea e nemmeno pressione con gli sponsor. Svegliarsi finalmente senza la sveglia è fantastico”, ha ammesso Lorenzo. LEGGI TUTTO

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    Jorge Lorenzo: “Mio padre mi disse di ritirarmi, avevo le convulsioni”

    ROMA – “Avevo 15 anni quando mi sono rotto polso e clavicola. In ospedale avevo le convulsioni e mio padre, tanto che mi ha visto così, mi disse ‘Figlio mio, diamoci un taglio con questa roba’. Io risposi di no, che dovevamo continuare”. Jorge Lorenzo che si è raccontato senza filtri alla trasmissione spagnola “The Three Doors”. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Il racconto di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Mi manca la vittoria, migliorare i decimi, provare le parti da montare sulla moto. Ma gli allenamenti di 7 ore, la dieta ferrea e la pressione con gli sponsor non mi mancano. Ora svegliarsi senza la sveglia è fantastico”, ha concluso Lorenzo. LEGGI TUTTO