More stories

  • in

    Pozzecco e la multa in autobus presa dalla mamma per colpa sua

    Un vulcano, grintoso, emotivo, diretto. Gianmarco Pozzecco è una personalità dalle mille sfaccettature che abbiamo imparato a conoscere, osservandolo come ct e condottiero della nazionale italiana di basket.
    Pozzecco, la mamma e la multa sull’autobus
    Gli aneddoti interessanti sulla sua vita sono molteplici e lo stesso Pozzecco, opsite di RaiSport, ne ha raccontato uno risalente alla sua infanzia che ha fatto sorridere molti. Una multa presa su un autobus con la mamma che compra il suo regolare biglietto, ma non quello di Gianmarco che, essendo alto meno di un metro, poteva viaggiare gratis. Il controllore non si fida e misura Pozzecco: 1,01 metri di altezza. Multa inevitabile. Una volta tornati a casa l’aneddoto diventa esilarante. La mamma non si dà pace e misura di nuovo il figlio: 98 cm di altezza. Quindi com’è possibile che sull’autobus l’altezza fosse diversa? “Per fare il figo mi ero messo in punta dei piedi”, le parole dell’allora bambino Pozzecco, ricordate ancora oggi dal protagonista con un sorriso divertito. LEGGI TUTTO

  • in

    Basket: Virtus Bologna e Milano non sbagliano all’esordio, Tortona ko

    TORINO – Dopo il successo in Supercoppa che ha fatto da antipasto all’inizio della nuova Serie A, la Virtus Bologna parte con il piede giusto e non sbaglia la prima in campionato. Buono l’esordio per Luca Banchi che a Scafati passa senza problemi per 81-75 con uno Shengelia inarrestabile. Sorridono anche i campioni in carica dell’Olimpia Milano che, seppur con qualche fatica, riescono a portare a casa il match contro Treviso grazie a Mirotic e Shields (86-80). Ko per Tortona che si arrende ad un super Wiltjer sul parquet di Venezia 76-60, è invece Christon allo scadere a consegnare la vittoria a Brescia contro Pesaro (81-79). Travolgente la Gevi Napoli che trascinata da Zubcic ed Ennis affonda Sassari per 111-90.
    Serie A, i risultati
    Brindisi e Varese fuori dalla Champions
    Dopo l’anticipo con il successo di Trento su Cremona per 91-84 con un super Grazulis, per chiudere il quadro del primo turno di campionato restano le sfide Brindisi-Reggiana e Varese-Pistoia. Esordio rimandato in Serie A per Happy Casa e Openjobmetis che crollano contro Cholet e faliscono l’accesso alla prossima Champions League. LEGGI TUTTO

  • in

    Basket, Maodo Lo: “A Milano per vincere ancora. E per visitare musei…”

    Mamma Elvira Bach è tra le pittrici post moderne (ma anche scultrice) più rinomate. Con opere esposte al MoMa e al Guggenheim. Maodo a 30 anni ha deciso di accettare la sfida e lasciare la sua Berlino e la Germania (che aveva abbandonato solo per gli studi anche cestistici in Usa). Parte come cambio del playmaker, ma Ettore Messina lo seguiva da tempo e lo aveva già cercato. Avrà spazio e responsabilità importanti. Lui che alla Columbia University era chiamato Chairman (presidente) e che si è laureato in liberal arts. Maodo, cominciano dal Mondiale vinto con la Germania. Visto anche il valore crescente della Bundesliga, come ha fatto il basket tedesco a svilupparsi così in fretta al vertice? «Il Mondiale è stato fantastico, ma la crescita non è stata affatto repentina. Questa Nazionale è stata costruita intorno a una generazione di talento che ha dato disponibilità fin dal 2015. Ed è cresciuta negli anni, un passo alla volta, con pazienza e programmazione. I segnali della maturazione si erano visti con la qualificazione per le Olimpiadi e con il bronzo europeo 2022. C’è chimica, conoscenza perfetta. E per la Bundesliga vale lo stesso discorso, le società si sono strutturate poco alla volta. Le squadre sono migliorate, i giocatori si sono potuti sviluppare disputando le coppe europee. E ora ne abbiamo due in Eurolega, Bayern Monaco e Alba Berlino. Altre in Eurocup. Sta crescendo anche l’interesse». Lei a 30 anni, 31 al prossimo 31 dicembre, ha deciso di lasciare Berlino e ha scelto Milano. Ci spiega le due decisioni? «In precedenza avevo già ricevuto offerte, ma avevo scelto di restare a Berlino per questioni personali, per stare vicino alle persone a me care. A 30 anni ho pensato che fosse il momento giusto e non si potesse rinviare, la carriera di un giocatore non dura all’infinito. Milano mi seguiva, ho pensato che fosse una grande opportunità, la migliore. Voglio mettermi alla prova e qui si gioca per vincere. Io voglio vincere». Ha vissuto in grandi città. A New York era andato per giocare a basket, visto che in Germania non trovava opportunità. È nato ed è tornato a giocare a Berlino. Ora Milano. Ce ne parli. «New York e Berlino hanno tratti simili, sono metropoli di carattere internazionale, di grande impatto anche culturale. A Milano sono da appena due settimane e ho potuto girare poco, ma mi attrae molto, voglio conoscerla a fondo approfondire la sua storia, visitare i musei, le gallerie d’arte, vedere spettacoli, provare il cibo sempre di livello assoluto». Gli italiani hanno avuto parte importante nella sua crescita. Coach Andrea Trinchieri e il direttore sportivo Daniele Baiesi al Bamberg nel suo ritorno in Germania e poi al Bayern. Un motivo in più per venire in Italia? «Sono stati fondamentali nel mio ritorno in Europa, il basket di college statunitense è molto diverso. Trinchieri è un allenatore davvero molto esigente, insegue la perfezione, coglie al volto ogni errori. Baiesi è stato importante per il mio arrivo e mi ha dato fiducia. Ho parlato tanto con lui e ancora ci sentiamo, ogni tanto. Una grande persona, con tanti interessi, molto attenta. Al Bamberg sono stati anni fondamentali per me. Baiesi mi ha parlato molto anche dell’Italia, del cibo, della cultura, mi ha fatto provare piatti». Il suo piatto preferito? «I tortellini in brodo. Del resto Baiesi è bolognese e me li fati conoscere subito». Si descriva come giocatore. «Son un playmaker che crea gioco, crea vantaggio in campo. Sono un altruista e ripeto, posso creare vantaggi dal palleggio, in uno contro uno, dal pick and roll. Credo di essere migliorato e maturato parecchio negli ultimi due anni, ho più equilibrio e continuità. Porto energia anche in difesa, in particolare sulla palla». LEGGI TUTTO

  • in

    Datome: “Non è solo Milano-Virtus. E ripartiamo dalle strutture”

    Datome, domenica dove sarà? E cosa sta facendo?
    “Sarò a vedere la partita di Milano. Sto lavorando, meglio studiando all’Olimpia da dirigente, il ruolo sarà definito, intanto cerco di guardare e capire tutto, dalla biglietteria al marketing. Mi godo la famiglia, mia moglie Chiara e la piccola Gaia. Vivo il basket sempre con grande partecipazione, ma non avverto la mancanza dell’agonismo. Cioè, so che arriverà quel momento”.
    Non dica che non ha più nemmeno fatto un tiro.
    “No, non ancora. Verrà il momento. Ma anche in palestra con la squadra, se mi arriva la palla vicino la passo. Mi sto allenando, palestra e pesi, ma per una questione di benessere fisico, mentre negli ultimi anni l’agonismo era diventato logorante per il mio corpo”.
    Le diamo la bacchetta magica, cosa cambia subito nel nostro basket?
    “Le strutture, non soltanto palasport belli e funzionali, accoglienti. Ma proprio la possibilità di rendere più accessibile la pallacanestro, come ogni altra disciplina: palestre nelle scuole, strutture per le società. Io ho avuto la fortuna di un papà appassionato e visionario che ha costruito il palasport a Olbia nel 1980. Piccolo, certo, ma ancora adesso funzionante. Ora è stato introdotto lo sport nella Costituzione. Vedremo come saranno nutrite queste parole importanti. E dall’anno scorso è stato dato accesso a insegnanti di Scienze Motorie nelle scuole di primo grado. Sono primi passi, ma c’è sempre bisogno di primi passi. Avvicinare i bambini, i giovani alla pratica sportiva, dare lavoro a chi ha competenze è fondamentale, necessario”.
    Veniamo al primo campionato senza Datome. Come se lo immagina.
    “Io prima di parlare voglio sempre analizzare e per analizzare devo vedere, informarmi. Milano e Virtus formano un duopolio, virtuoso grazie a fi lantropi come Giorgio Armani e Zanetti. Hanno dato e stanno dando impulso, motivazioni anche gli altri club. Partono in pole, ma abbiamo dimostrato noi di Milano l’anno scorso in Eurolega e per vari motivi, che i pronostici possono essere sconfessati. La verità è che azzeccando giocatori, giovani, sistemi, creando un ambiente e una cultura tutti possono competere. Vero, il basket italiano sta ripartendo dopo il Covid, una tragedia che mi auguro davvero resti unica. Ora bisogna creare l’esperienza della partita da vedere direttamente, grazie a un accesso facilitato alle arene, parcheggi, bagni puliti, comfort, intrattenimento extra per attrarre pubblico e famiglie”. LEGGI TUTTO

  • in

    Tortona, Basile ceduto a Pistoia: prestito di due mesi

    La Bertram Derthona saluta Grant Basile. L’ala, con passaporto italiano, si trasferisce a Pistoia (squadra neopromossa) in prestito, fino al 31 ottobre. La società toscana potrà quindi sostituire l’infortunato Jordon Varnado. Alla scadenza Pistoia potrà prolungare il periodo temporale del prestito. LEGGI TUTTO

  • in

    Cantù, che sorpresa: è ufficiale l’esonero di Sacchetti

    CANTÙ – Incredibile in casa Cantù: il club lombardo, alla sua terza stagione in Serie A2, esonera a sorpresa Romeo Sacchetti a pochi giorni dall’inizio del campionato. L’esperto coach, arrivato in Brianza l’anno scorso dopo l’esperienza con l’Italbasket, non ricoprirà più il ruolo di guida tecnica della ‘Regina d’Europa’. Nell’ultima stagione Sacchetti aveva centrato i playoff con Cantù, eliminata poi in semifinale da Pistoia. Quest’anno la squadra non era partita nel migliore dei modi, non riuscendo a ottenere la qualificazione alle finali di Supercoppa di A2.
    Cantù esonera Sacchetti: il comunicato
    “La Pallacanestro Cantù comunica di aver sollevato dal ruolo di capo allenatore Romeo Sacchetti. Il club – si legge nel comunicato pubblicato sui canali ufficiali – desidera ringraziare coach Sacchetti per il lavoro svolto finora e gli augura le migliori fortune per il prosieguo della carriera. La guida tecnica della squadra è stata assegnata in maniera definitiva a coach Devis Cagnardi, che dirigerà in serata il primo allenamento. La società ha contestualmente convocato una conferenza stampa per domani mattina alle 11”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Basket, la Virtus Bologna vince la Supercoppa 2023: battuta Brescia

    BRESCIA – Non c’è storia nella finale della Supercoppa 2023, la Virtus Bologna domina la Germani Brescia 97-60 e conquista per la 4ª volta nella sua storia il trofeo pre-stagionale nonché il 1° sotto la guida di coach Banchi.
    I ragazzi di banchi hanno subito indirizzato il match con un superlativo 1° periodo da 27-10 per poi andare al riposo lungo sul 48-35 (Mickey 9 punti) dopo aver toccato anche il +18. Nel 2° tempo la Segafredo manda i titoli di coda: break di 11-0 chiuso da Shengelia per il +23 (66-43). Le V-Nere dominano il 3° periodo 28-8 per entrare negli ultimi 10 minuti sul 76-43.
    Toko Shengelia chiude con 15 punti, 12 rimbalzi e 4 assist nominato Mvp e “Best Assist Man” della competizione, 15 punti anche per Jordan Mickey. LEGGI TUTTO

  • in

    Supercoppa: la Virtus vola in finale, Olimpia ko

    Esordio vincente al debutto per il nuovo tecnico della Segafredo Bologna, in panchina da appena 8 giorni dopo l’esonero di Scariolo, che si è aggiudicato il primo round stagionale di quello che è ormai il grande classico del basket italiano. A tre mesi esatti da gara 7 che aveva regalato il tricolore a Milano, le due squadre si ritrovano al PalaLeonessa di Brescia per la prima semifinale della Supercoppa Italiana.
    Virtus-Olimpia, la cronaca
    In una gara tra due squadre ancora in rodaggio, le “V Nere” hanno trovato l’accelerazione giusta nel terzo quarto (massimo vantaggio di +11) prima di rimettere la testa avanti nel finale dopo l’aggancio operato dall’Olimpia sul 70 pari. Belinelli (15 punti), Shengelia e Mickey (13 punti a testa) i migliori per Bologna, a Milano non basta uno Shields da 26 punti. Stasera l’altra semifinale fra i padroni di casa di Brescia e Tortona. LEGGI TUTTO