Il dibattito nel mondo del tennis si è acceso attorno alla sospensione di tre mesi concordata da Jannik Sinner con la WADA, in seguito alla positività a una sostanza proibita. In molti ritengono che la penalizzazione sia troppo lieve, sostenendo che non rappresenti un deterrente adeguato contro ogni forma di doping.
Tra i più critici si è espresso Stan Wawrinka, che sui social ha dichiarato di non credere più nella pulizia di questo sport. Alle parole dello svizzero ha replicato Feliciano López, mostrandosi di opinione opposta: “Io sì che credo, Stan. È molto chiaro che Sinner non abbia fatto nulla per migliorare il suo rendimento, questo è stato dimostrato. Si assume la piena responsabilità per l’errore di altri e, di conseguenza, la sospensione di tre mesi. Una squalifica più lunga avrebbe reso lo sport più pulito? Non lo credo”.
Lo scontro di vedute tra Wawrinka e López riflette la spaccatura che la vicenda di Sinner ha creato nel circuito, dove alcuni chiedono pene più dure per salvaguardare l’integrità del tennis, mentre altri ritengono che la squalifica di tre mesi sia proporzionata all’errore e alle circostanze. La discussione, intanto, non accenna a placarsi, e i tifosi restano in attesa di vedere se l’assenza di Sinner dai principali tornei influirà concretamente sugli equilibri competitivi e sulle dinamiche del ranking mondiale.
Marco Rossi