
In tarda mattinata ci sarà una riunione da Stati Generali al CONI per decidere come muoversi alla luce del permesso accordato dal Governo alla disputa di gare a porte chiuse. Ogni sport ha i suoi problemi, ma sembra ad esempio che basket e volley siano più propense allo spostamento delle gare e alla rimodulazione del campionato.
Nello specifico della pallacanestro, l’interesse dell’Olimpia Milano sarebbe quello di giocare a porte chiuse. Spostare due o tre gare significherebbe sovraccaricare la squadra di impegni impossibili da sostenere. La NBA ha costretto i Lakers a tre gare in tre giorni per recuperare quella saltata dopo la morte di Kobe Bryant ma è un modello non esportabile da noi.
Ma le altre squadre hanno bisogno degli incassi per far quadrare i conti a fine stagione, da Trieste a Pistoia. Perciò sarebbero propense al rinvio delle gare, magari accorciando le serie dei playoff, da 5 a 3 e da 7 a 5, liberando date utili “quasi” per tutti.
Viene da chiedersi chissà se dalla trasmissione televisiva di gare a porte chiuse si possano recuperare soldi degli incassi perduti, visto che la platea degli spettatori sarebbe più ampia, come potrebbe funzioare per il calcio dove il botteghino è meno importante dei diritti televisivi. Propendiamo per il no.