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    Atanasijevic, bandiera in stile Totti: “Sono cresciuto insieme a Perugia”

    Di Roberto Zucca
    Il suo ottavo anno trascorso alla Sir Safety Conad Perugia è il segno di una storia, di un amore che nella pallavolo guarda molto al passato, quando la carriera di un atleta si legava indissolubilmente in un percorso che sembrava suggellare la parola per sempre. È così per Aleksandar Atanasijevic, che quando sente l’accostamento con una storia calcistica, quella di Francesco Totti, sorride ed educatamente ringrazia:
    “È un grande paragone e la ringrazio perché è stato per la Roma una persona inimitabile. Nel mio piccolo sono arrivato a Perugia otto anni fa sperando di fare un percorso lungo e pieno di soddisfazioni e così è stato. Mi sono messo a disposizione di questo club e sono cresciuto con questa società. Posso dire di aver contribuito a scrivere una piccola pagina di storia della Sir”.
    Lei resta. Tanti sono passati da Perugia. Per il presidente Sirci lei appare insostituibile.
    “C’è un rapporto di stima e di affetto che dura da moltissimo tempo. Abbiamo imparato a conoscerci, comprenderci, stimarci. Mi ha dato la possibilità di restare qui in tutti questi anni. Io ho fatto di tutto per mettermi a disposizione e ripagare la sua fiducia”.
    Foto Sir Safety Perugia
    Perugia anche quest’anno sembra la squadra da battere. Concorda?
    “In realtà siamo in buona compagnia con Civitanova, per ora. Io sono tra quelli che pensa che il nostro campionato cresca stagione dopo stagione, e che niente può essere dato per scontato. Anche quest’anno tante compagini si sono rafforzate e per noi è una dura lotta potenzialmente con tutte”.
    Lei è rientrato da poche settimane. L’infortunio sembra appartenere ormai al passato.
    “Sto bene, è stata una strada lunga, complicata anche dal fatto che dopo l’operazione dell’estate è seguito il mio contagio da Covid-19 in Serbia. È stata una strada in salita ma ho fatto il massimo, anche nell’ultimo periodo per tornare e garantire il massimo a questa squadra”
    Sono balzati agli occhi di molti il suo legame e la sua intesa con Dragan Travica. Quanto aiuta il rapporto personale e professionale con il regista della squadra?
    “Io gli ho mostrato tutta la mia stima quando è tornato dopo il Covid-19, perché è entrato in campo dopo settimane di stop e ha giocato una partita stupenda. È una persona di cui ho molta stima, perché è una persona onesta, sincera. E questo aiuta, perché siamo in grado di dirci tutto con Drago. Credo che il suo arrivo a Perugia sia stato importante per lui, perché partita dopo partita capisco quanto ci tenesse a giocare a certi livelli”.
    Qualcuno lo scorso anno ha scritto che l’arrivo di Leon poteva significare il tramonto di Atanasijevic. Invece?
    “Invece è un compagno fortissimo, e credo che per un atleta ritrovarsi in squadra con giocatori come lui sia solo un’occasione per alzare l’asticella per sé e per la squadra. Umanamente, poi, è una persona fantastica. In campo cerchiamo di compensarci. Ognuno di noi ha la possibilità di esprimersi e di contribuire al bene della squadra”.
    Il suo carattere. Si è scritto che è meglio averla come compagno di squadra che come avversario.
    “(ride, n.d.r.) In campo sono una persona che vive la gara e che può dar fastidio a chi sta dall’altra parte del campo. Quando entro in campo sono disposto a tutto pur di fare bene, forse traspare questo”.
    Le sue battaglie contro Ngapeth sono cliccatissime in rete. Le manca Earvin nel campionato italiano?
    “Mi manca molto, perché davamo vita a partite che sono ancora nel cuore dei tifosi. Ma lo stesso è capitato con Zaytsev e con Anderson, ad esempio. Io credo che avversari come loro siano sempre stimolanti, perché poi porti dentro il ricordo di bellissime partite, sia con la maglia del club che con quella della nazionale”.
    Foto Lega Pallavolo Serie A
    Fuori dal campo risulta una persona molto sensibile. So che è molto legato a sua madre.
    “Lei mi rimprovera sempre quando vede che durante le partite qualche volta risulto troppo passionale. Sono cresciuto in una famiglia che tiene molto all’aspetto dell’educazione e al rispetto degli altri. Infatti cerco sempre di tenere una misura in tutto ciò che faccio”.
    È vero che a scuola era molto bravo?
    “Sì, mi piaceva molto e la mia famiglia teneva molto ai miei risultati scolastici. Loro non mi hanno mai spinto a diventare un pallavolista, volevano che proseguissi gli studi”.
    Ha mai pensato a cosa sarebbe potuto diventare?
    “(ride, n.d.r.) No, lo faccio con lei. Forse medico, anche a mia madre sarebbe piaciuto se avessi studiato medicina. Ho comunque continuato gli studi e ora mi manca un anno per concludere Giurisprudenza. Mi piacerebbe molto diventare un procuratore, ad esempio”. LEGGI TUTTO

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    Ivan Zaytsev: “Il campionato italiano? Strano, ma non falsato”

    Di Redazione
    A meno di una settimana dall’attesa sfida con Modena, Ivan Zaytsev ha parlato della sua ex squadra e non solo in un’intervista realizzata da Doriano Rabotti per Il Resto del Carlino. Tra i temi trattati anche il campionato di Superlega: “Vedo due squadre su tutte, Lube e Perugia, e dietro un po’ il vuoto. Vibo è una sorpresa, Trento è partita male; Modena sembra giocare meglio con le grandi rispetto alle avversarie della sua fascia. Ma non sono d’accordo con chi dice che il campionato è falsato dai rinvii. Strano sì, falsato no: alla fine i valori vengono fuori“.
    Parlando dell’esperienza in Russia con il Kuzbass Kemerovo, Zaytsev spiega di aver dovuto… rinunciare al soprannome di “Zar”: “Qui mi hanno dato un soprannome più lungo, mi chiamano ‘macchina italiana di produzione sovietica’!“. E poi rivela: “Penso proprio di aver preso anch’io il Covid-19, perché sono pieno di anticorpi, anche se ho avuto sempre tamponi negativi e non mi sono accorto di niente. Qui però c’è meno pressione psicologica che in Italia e c’è una specie di fatalismo, una immunità di gregge mentale: tutti sono convinti che prima o poi ci dovranno passare, forse per questo riescono a preoccuparsi meno“.
    Una battuta anche sulle Olimpiadi di Tokyo e sull’anno in più che avranno sulle spalle gli azzurri: “Osmany ha fibre muscolari talmente buone – scherza Ivan – che potrà giocare fino a cinquant’anni. Di sicuro invecchia più lentamente di me. Penso che il rinvio di Tokyo possa essere un’opportunità, eravamo un po’ indietro con il ricambio generazionale, ma in questo campionato molti giovani hanno l’opportunità di giocare e fare esperienza“. LEGGI TUTTO

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    Falivene: “Avrei voglia di mandare tutti a quel paese, ma bisogna tenere duro”

    Foto: lanotiziapontina.it

    Di Redazione
    Il numero uno pontino continua a non nascondere la sua delusione e la sua amarezza per il rendimento della sua Top Volley Cisterna, ultima in classifica con solamente cinque punti ottenuti in dodici partite, e frutto di una sola vittoria. Emblema del momento buio della squadra laziale, l’ultima sconfitta nello “scontro salvezza” contro Padova avvenuta domenica.
    Dopo le dichiarazioni di inizio settimana il presidente, Gianrio Falivene, interviene nuovamente su Latina Oggi, per manifestare la sua rabbia: “Cosa volete che vi dica, la nostra situazione è sotto gli occhi di tutti e, sinceramente, mi sono quasi stufato. Insomma, avrei voglia di mandare tutti a quel paese, ma bisogna tenere duro e continuare a guardare al bicchiere mezzo pieno”.
    Dopo sedici anni, Falivene ha deciso di mollare la presa? “Non nascondo che il pensiero di lasciare la presidenza di questa società mi è balenato più volte ma un attimo dopo penso che se proprio devo uscire di scena. voglio farlo da vincitore”.
    Sul cambio di allenatore, passando da Tubertini a Kovac, il presidente si esprime così: “Nemmeno il cambio di allenatore ha sortito l’effetto sperato, e la cosa non fa che accrescere la mia preoccupazione, anche perché abbiamo fatto i salti mortali per portare un allenatore di provata esperienza come Kovac a Cisterna”.
    Il prossimo impegno vede i pontini impegnati sul campo di Piacenza e Falivene “detta” le regole da seguire per uscire da questa situazione: “Lavorando sodo in palestra e cambiando atteggiamento in campo. Soprattutto nei momenti cruciali del set dove, sistematicamente, perdiamo il lume della ragione” LEGGI TUTTO

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    Nuova formula senza retrocessioni? Oggi una riunione decisiva

    Di Redazione
    La formula della Superlega maschile potrebbe essere cambiata per far fronte ai numerosi rinvii causati dall’emergenza sanitaria, e tra le altre conseguenze potrebbe esserci anche il blocco delle retrocessioni. Non ha escluso nessuna evenienza Massimo Righi, presidente di Lega Pallavolo Serie A, nell’intervento di ieri alla trasmissione “Wi-Fipav, la pallavolo in diretta“: dalla riunione in programma oggi con i dirigenti del massimo campionato nazionale potrebbero già uscire novità importanti sul prosieguo della stagione.
    “Avevamo concluso venerdì il nuovo planning con tutti gli anticipi e i posticipi – sono le parole di Righi, riportate oggi da Il Gazzettino Padova – ed eravamo arrivati a una saturazione, nel senso che avevamo detto: da ora in avanti non può succedere più niente, o può succedere qualcosa solo a qualche squadra. Ma è arrivata, puntuale come una cambiale, la situazione di Monza, che è una delle società che ha più criticità in assoluto per i recuperi ed era già in sofferenza totale sul calendario. Siamo arrivati a un vicolo cieco“.
    “Non vi nascondo – continua il presidente di Lega – che nella riunione con i dirigenti analizzeremo in maniera molto approfondita se possiamo andare avanti o se invece le date ci impediscono di recuperare tante partite. Allora bisognerà intervenire sulla formula e cambiarla, sia quella della stagione regolare sia quella dei play off, e di conseguenza vedere quello che ne nasce, chiaramente anche per le retrocessioni“.
    (fonte: Il Gazzettino Padova) LEGGI TUTTO

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    Mengozzi: “Modena è una partita da affrontare col coltello fra i denti”

    Di Redazione
    Il tie break con i campioni del mondo in carica della Lube e poi una brutta sconfitta in tre set con Verona. È questa la “doppia faccia” di Ravenna. Una Consar che occupa il penultimo posto in classifica con sette punti su dieci partite giocate e solamente una vinta (anche se con quattro sconfitte al tie break).
    Per i ravennati potrebbe arrivare il momento della svolta proprio domani, quando saranno ospiti della Leo Shoes Modena, squadra che è in un momento di difficoltà evidente, avendo subito tre 3-0 consecutivi.
    È il capitano dei biancoblù, Stefano Mengozzi, a commentare la brutta prestazione dei suoi in terra scaligera, intervistato da Il Resto del Carlino Ravenna: “Avremmo dovuto fare qualcosa in più. A dire il vero avremmo anche diversi alibi da mettere sul piatto della bilancia, ma non credo sia il caso; dunque parliamo solo della prestazione tecnica che non è stata quella che ci saremmo aspettati. Fino a metà del primo set siamo rimasti in partita, giocando punto a punto; poi, alla prima difficoltà, ci siamo un po’ persi”
    Sulla mancanza dell’ultimo momento di Recine, il numero uno non nasconde il suo risentimento in merito: “Non è stata tanto e soltanto la sua assenza, che comunque si è rivelata di rilievo, perché si tratta di un punto di riferimento importante per la nostra squadra. È piuttosto tutto quello che c’è stato dietro. Martedì ha avuto il responso del tampone, che era positivo. Quindi non ci siamo potuti allenare e ci siamo sottoposti ad un altro tampone. Fino alle 11 di sera non sapevamo se la gara con Verona si sarebbe giocata regolarmente. Sono tutti piccoli contrattempi che poi, magari anche inconsciamente, vanno ad influire nella mente dell’atleta.”
    Sull’impegno di domani contro i canarini commenta, Mengozzi conclude: “Modena è una partita da affrontare col coltello fra i denti. Servirebbe lo stesso approccio visto contro Civitanova, cercando di fare del nostro meglio per portare a casa qualche punticino, come abbiamo fatto spesso contro di loro. Andiamo tranquilli, cercando di giocare una bella pallavolo” LEGGI TUTTO

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    Francesco Recine di nuovo positivo al coronavirus

    Foto: Lega Volley Femminile

    Di Redazione
    Brusco stop casalingo per la Consar Ravenna che nel recupero dell’ottava giornata d’andata del campionato di SuperLega, cede 3-0 (prima volta in casa in questa stagione) sotto i colpi di una Verona, trascinata dal duo di palla alta Kaziyski-Jaeschke. La Consar accusa oltremisura la stanchezza per le due gare giocate in precedenza dopo il lungo stop e la tormentata vigilia di gara con la scoperta della positività al tampone di Francesco Recine, costretto a saltare il match.
    Il classe ’99 schiacciatore di palla alta sarebbe debolmente positivo, come conferma il tecnico ravennate intervistato dal Corriere di Romagna: “Purtroppo Recine nell’ultimo tampone di martedì è stato riscontrato positivo, con una bassa carica – dichiara Marco Bonitta– una situazione che sembra possa capitare come residuo della vecchia positività, ma per il regolamento di Lega non è stato possibile utilizzarlo anche se per l’Ausl è libero». LEGGI TUTTO

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    Trionfa l’Itas Trentino nel derby dell’A22. Per Modena è notte fonda

    Di Redazione
    Un altro derby vinto per l’Itas Trentino, un’ennesima sconfitta ad aggravare il periodo nero della Leo Shoes Modena. Dopo il confronto con Verona, la squadra di Lorenzetti si aggiudica anche la tradizionale e sentitissima “sfida dell’A22” contro gli emiliani nel recupero della quinta giornata, imponendosi con un secco 3-0. Per Trento è la prima vittoria casalinga della stagione, almeno in campionato: in precedenza alla BLM Group Arena aveva sempre perso, contro Verona, Perugia e Vibo.
    Un successo meritato e mai veramente in discussione quello di Giannelli e compagni, che consente all’Itas di recuperare ulteriore terreno rispetto a chi la precede in classifica, confermando il buon ritmo guadagnato in un mese di dicembre sino ad ora contraddistinto da sole vittorie (cinque in nove giorni). Il risultato è frutto della buona pressione che i gialloblù di casa sono riusciti ad esercitare sin dall’avvio fra battuta e contrattacco e della capacità di resistere ai veementi tentativi di rientro nel match degli emiliani.
    La grande serata di Lucarelli (mvp con 15 punti, il 59% in attacco, un muro e un ace), la continuità nei momenti importanti di Nimir (14 palloni vincenti con 4 ace) e la presenza a rete di Podrascanin (11 punti con due block ed il 75% in primo tempo) sono risultate decisive nei finali di set, rendendo inutile la restistenza degli ex Vettori (best scorer con 17 punti) e Grebennikov.
    La cronaca:Lo starting six del 75° derby dell’A22 non riserva sorprese; l’Itas Trentino deve fare a meno solo di Kooy e si presenta in campo quindi con i sette giocatori che hanno ottenuto tre giorni prima la vittoria a Verona: Giannelli al palleggio, Nimir opposto, Michieletto e Lucarelli schiacciatori, Lisinac e Podrascanin centrali, Rossini libero. La Leo Shoes risponde con Christenson in regia, Vettori opposto, Lavia e Petric schiacciatori, Mazzone e Stankovic centrali, Grebennikov libero.
    L’avvio dei padroni di casa è determinato, con Lisinac e Lucarelli che dimostrano di avere subito il braccio caldo (4-1); Modena prova a recuperare subito lo svantaggio (6-5) ma viene ricacciata a meno tre da un ace di Giannelli (8-5). Nella parte centrale l’Itas Trentino aumenta il proprio vantaggio (13-8) grazie ad un block di Lucarelli su Vettori (time out Giani), ma gli ospiti replicano anche in questo caso con un muro ed un attacco di Stankovic (13-11, interruzione chiesta stavolta da Lorenzetti).
    Una doppietta identica riesce anche a Mazzone e la Leo Shoes pareggia i conti a quota quindici; il match prosegue sul punto a punto sino al 19-18, poi un contrattacco di Lucarelli e un muro di Podrascanin su Vettori offrono il +3 ai locali (21-18). Non si tratta però dello spunto decisivo, perché i canarini risalgono sino al 24-24, approfittando di qualche sbavatura di Michieletto a rete; a decidere il set ci pensa quindi un primo tempo di Lisinac (26-24).
    La battaglia colpo su colpo riprende anche in avvio di secondo parziale, almeno sino a quando non si scatena Nimir che fra muro ed ace e spinge i suoi dall’8-8 al 12-9 (time out di Giani). Modena risale sino al 13-12 con Vettori, ma poi ci pensano Giannelli con un muro e soprattutto la continuità a rete di Lucarelli a regalare un altro strappo importante (17-14). Nel finale l’Itas Trentino dilaga (21-16) grazie alla grande efficacia a muro di Podrascanin; il 2-0 però arriva solo sul 25-22 perché Vettori prova a far reagire i suoi sino a 23-21.
    La partenza sparata dei trentini, con Nimir al servizio (4-1), non spaventa la Leo Shoes, che con Vettori e Mazzone trova la parità già a quota sette. Ci pensa ancora una volta l’opposto olandese a dare una nuova spallata all’avversario (10-7), ben assecondato anche da Lucarelli (16-11). Modena come al solito non ci sta, col muro si rimette a correre sino al 19-17; Lorenzetti interrompe il gioco, fiutando il pericolo e alla ripresa i suoi chiudono i conti già sul 25-20 trascinati dal brasiliano ma in questo caso anche da Michieletto.
    “Andiamo ancora un po’ strappi, come si può notare, e in questa partita abbiamo ricominciato a perdonare fin troppo l’avversario sulle palle break – ha dichiarato l’allenatore dell’Itas Trentino Angelo Lorenzetti al termine del match – , comunque sono contento per il risultato e per come abbiamo lavorato al servizio e al centro della rete. Aggiungo che non era facile recuperare le energie, dopo la battaglia di Verona, in così poco tempo, per cui va un plauso a questi ragazzi. Adesso speriamo di poter cominciare a stare insieme e a lavorare come dovremmo. In quanto a Lucarelli, siamo contenti della sua crescita, ma se ha cominciato con qualche difficoltà è perché era rimasto fermo a lungo e non aveva potuto lavorare con la nazionale, poi ci si è messo anche il lutto famigliare e l’inevitabile periodo di adattamento al nostro campionato: adesso sta prendendo fiducia, ma non deve fermarsi e non dobbiamo fermarci noi“.
    Itas Trentino – Leo Shoes Modena 3-0 (26-24, 25-22, 25-20)Itas Trentino: Giannelli 4, Michieletto 7, Lisinac 4, Abdel-Aziz 14, Lucarelli 15, Podrascanin 11, De Angelis (L), Rossini (L). N.E. Sosa Sierra, Sperotto, Cortesia, Bonatesta, Argenta. All. Lorenzetti.Leo Shoes Modena: Christenson 4, Lavia 5, Mazzone 7, Vettori 17, Petric 5, Stankovic 5, Iannelli (L), Porro 0, Karlitzek 1, Estrada Mazorra 1, Grebennikov (L), Rinaldi 0. N.E. Bossi, Sanguinetti. All. Giani.Arbitri: Florian, Cerra.Note: Durata set: 32′, 30′, 27′; tot: 89′. Itas Trentino: 6 muri, 7 ace, 15 errori in battuta, 6 errori azione, 50% in attacco, 53% (26%) in ricezione. Leo Shoes Modena: 7 muri, 1 ace, 11 errori in battuta, 6 errori azione, 46% in attacco, 34% (17%) in ricezione. 
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Kaziyski si scatena e Verona ritrova il sorriso: 3-0 a Ravenna

    Di Redazione
    Torna alla vittoria la NBV Verona, che nel recupero dell’ottava giornata porta a casa tre punti importantissimi dal campo della Consar Ravenna. I gialloblu si impongono in tre set, anche se il terzo parziale è una vera e propria maratona chiusa soltanto sul 33-35. Nonostante l’assenza di Mads Jensen, che non può essere schierato nelle gare valide per il girone d’andata, i gialloblu trovano una fase d’attacco micidiale, un muro efficace e una difesa in grande spolvero: Thomas Jaeschke – schierato da opposto – e capitan Matey Kaziyski (23 punti) si dividono la posta da MVP.
    La cronaca:Inizio di partita equilibrato, con Ravenna subito in pressione dai 9 metri con Pinali e da parte scaligera un super Jaeschke, nell’inedito ruolo di opposto, a martellare sottorete per il momentaneo 8-8. Si gioca punto a punto, Kaziyski guida la carica gialloblù con Aguenier, inarrestabile al centro della rete, ma i padroni di casa rispondono colpo su colpo. Un grande turno al servizio di Jaeschke e la solidità a muro della coppia Aguenier-Kaziyski danno il là al tentativo di fuga veronese, che riesce per il momentaneo 15-21. Mengozzi e compagni non ci stanno e lottano per cercare di colmare il gap, ma l’ace di potenza di capitan Kaziyski mette fine al primo set per il definitivo 19-25.
    Ravenna non soffre il contraccolpo e continua a tenere testa alla formazione scaligera mantenendo il punteggio il equilibrio. Poi Jaeschke sale in cattedra e mette a segno una pipe imprendibile che lancia Verona a +3 sul tabellone. Pinali continua a far male in battuta, ma la retroguardia veronese capitanata da Bonami regge bene consegnando buoni palloni in cabina di regia quando siamo sul 12-14. Ravenna non molla e riagguanta il pareggio con un super Redwitz, ma Jaeschke trasforma in oro ogni palla giocabile e riporta subito i suoi al comando. Verona porta a casa anche il secondo parziale grazie al colpo di Kaziyski che supera il muro di casa. Il finale è 20-25.
    Nel terzo set Verona si porta subito avanti a più 4 con un gran turno al servizio di Asparuhov che non perdona dai 9 metri. Kaziyski fa male anche da posto 2 e Ravenna continua a soffrire in fase di difesa concedendo il fianco alle incursioni scaligere. 13-15 ora sul tabellone. I padroni di casa ritrovano il pareggio grazie al solito Pinali, ma Verona ritrova subito il comando con l’intesa perfetta Spirito-Aguenier.
    Batak colpisce forte in battuta e mette in crisi la ricezione gialloblù che in un attimo si trova a rincorrere sul 22-21. Finale infuocato, e senza fine, che si gioca punto a punto, ma poi esce tutta la voglia di non mollare di Verona: Bonami vola su ogni palla, Jaeschke colpisce senza pietà, ma a chiuderla è capitan Kaziyski con una murata su Pianali che libera la festa gialloblù. 33-35 il finale che consegna il definitivo 0-3 a Verona.
    Thomas Jaeschke: “Sapevamo che il loro punto di forza era la difesa, ma ci abbiamo lavorato nei giorni scorsi e ci siamo messi in campo di conseguenza. Sono felice della vittoria e della prestazione, specialmente nei primi due set. Ho apprezzato tanto la nostra voglia di non mollare nel terzo, e di batterci su ogni pallone per chiuderla e portare a casa i tre punti. A livello individuale è andata bene, però questa sfida era un po’ strana perché senza Mads abbiamo dovuto adattarci tra diverse difficoltà, nonostante il poco tempo per prepararla. Matey ha giocato molto bene, come anche Asparuh, e mi fa piacere sia stato premiato lui come MVP, se l’è meritato“.
    Radostin Stoytchev: “Sono molto contento della vittoria, ma soprattutto dell’approccio. La cosa più importante è stata il terzo set, in cui andando bene punto a punto poi l’abbiamo spuntata grazie ad un gran lavoro di squadra, da vero gruppo. A livello tecnico il 38% di efficienza in attacco contro una squadra come Ravenna è davvero un bel risultato; siamo riusciti a tenere anche le battute forti e questo è il frutto del lavoro che stiamo facendo in palestra. I primi due set sono stati sotto controllo fin dall’inizio e questo è molto positivo perché significa che siamo entrati in partita fin da subito e con la giusta grinta. Tre punti importanti che ci danno la carica migliore per lavorare nei prossimi giorni”.
    Consar Ravenna-NBV Verona 0-3 (19-25, 20-25, 33-35)Consar Ravenna: Mengozzi 8, Giuliani 0, Loeppky 15, Redwitz 0, Pirazzoli ne, Stefani 0, Arasomwan 1, Zonca 8, Grozdanov 3, Batak 1, Kovacic (L), Pinali 11, Orioli (L) ne, Koppers 9. All. Bonitta.NBV Verona: Kaziyski 23 (C), Magalini ne, Caneschi 7, Peslac ne, Aguenier 5, Asparuhov 8, Spirito 1, Jaeschke 21, Zanotti ne, Donati (L) ne, Bonami (L). All.: Stoytchev.Arbitri: Brancati, ZanussiNote: Durata set: 26′, 26′, 44′, totale 1h37′. Consar Ravenna: attacco 48%, ricezione 35% (perfetta 11%), muri 7, battute: ace 3, sbagliate 10. NBV Verona: attacco 49%, ricezione 62% (perfetta 24%), muri 11, battute: ace 4, sbagliate 9.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO