More stories

  • in

    Altra conferma in casa Tinet: Andrea Pegoraro prosegue il suo percorso in gialloblù

    Prosegue la definizione del roster in casa Tinet Prata. Questa volta si tratta di una conferma, che si aggiunge a quelle già annunciate di Katalan, Scopelliti, De Angelis, Petras e Baldazzi. A firmare nuovamente per la società di Via Volta è Andrea Pegoraro, centrale classe 2003. La sua dedizione al lavoro, unita alla voglia di migliorarsi hanno indotto lo staff di Dante Boninfante a rinnovargli la fiducia e a puntare nuovamente sulla sua crescita. Per Pegoraro la scorsa è stata una stagione di apprendistato, per capire al meglio le dinamiche differenti che regolano l’attività in Serie A. Purtroppo un infortunio alla mano lo ha messo fuori causa nell’ultima parte della stagione, ma adesso il centrale di Scorzè, perfettamente ristabilito è pronto per tornare a dare una mano alla causa Tinet.
    “Devo dire che lo scorso è stato un anno per me bellissimo e pieno di emozioni – afferma il giovane centro – credo di essere cresciuto sia dal lato sportivo che da quello personale. Per me è stata la prima volta sia lontano da casa che in Serie A. Ho sentito un incremento tecnico, ma anche una crescita dal lato personale. Si nota tantissimo la differenza di livello tra una Serie A ed una squadra, seppur di altà qualità, composta solo da atleti delle giovanili, com’ero abituato finora. Per il prossimo anno ho intenzione di impegnarmi al massimo per crescere ancora di più dal lato sportivo”

    “Di concerto con lo staff tecnico abbiamo deciso di rinnovare la fiducia ad Andrea Pegoraro – annuncia il Direttore Generale di Volley Prata Dario Sanna – sicuramente un profilo giovane, con qualità  e valori. In questo anno ha dimostrato di essere un ragazzo serio ed affidabile e siamo sicuri potrà dare il suo contributo anche nella prossima stagione”
    Nascita: 01/09/2003
    Luogo: Scorzè
    Naz.Sportiva: ITA
    Ruolo: Centrale
    Altezza: 198 cm
    Carriera

    Periodo
    Serie
    Squadra
    Maglia
    Naz.Sport.
    Note

    2022/2023
    A2
    Tinet Prata di Pordenone
    3
    ITA

    2020/2022
    B
    Volley Treviso (TV)

    UFFICIO STAMPA – Mauro Rossato – [email protected] – 347.6853170

    CREDIT FOTOGRAFICO – Franco Moret LEGGI TUTTO

  • in

    Mattia Catone è il nuovo regista biancoverde

    Mattia Catone è il nuovo palleggiatore dell’HRK Motta, ecco la definizione di “colpo di mercato”.Senz’altro uno che la differenza la sa e la può fare, a testimonianza di questo l’ottima stagione giocata in Serie A2 a Bergamo. Anno in cui ha trovato molto spazio e ha ben figurato.
    Alzatore classe 2001 di Atri (TE) arriva alla corte di coach Zanardo carico di entusiasmo: “ho scelto di sposare il progetto biancoverde perché ho sentito da subito la voglia di ambire a fare bene. La squadra che sta allestendo la società è giovane ma super attrezzata e poi nell’aria si percepisce tanta voglia di fare pallavolo”. 
    Per te due anni in A3 a Pineto e poi l’anno scorso tra le fila di Bergamo in A2. Proprio all’Agnelli Tipiesse ti sei ritagliato molto spazio dimostrando le tue qualità. quali pensi siano i tuoi maggiori punti di forza dunque?
    “Sicuramente la scorsa stagione è stata molto fruttuosa per la mia crescita perché mi ha permesso di confrontarmi con una categoria superiore. Penso che i miei punti di forza siano la tenacia e la grinta, per quanto riguarda l’aspetto tecnico invece non spetta a me giudicarmi”. 
    Come dicevamo due stagioni in A3, come pensi sia cambiata la categoria e che anno ti aspetti? 
    “A parer mio negli ultimi due anni sia in A3 che in A2 c’è stato un picco verso l’alto. Sono diventati campionati sempre più ricchi di giocatori importanti e società ambiziose. Sono sicuro che anche nella stagione che verrà ci divertiremo”. 
    Nonostante i tuoi 22 anni ancora da compiere hai già esperienza in Serie A, cosa potrai portare alla squadra?
    “Visto il mio ruolo alla squadra spero di portare qualità di gioco, ma soprattutto la “cazzimma” necessaria per toglierci tante belle soddisfazioni”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Dalla Polonia alle Dolomiti: Bartosz Bucko è il rinforzo straniero

    La DRL Volley Team è lieta di annunciare il primo rinforzo che arriva dall’estero. In particolare, dalla Polonia: è Bartosz Bucko. Ha 28 anni ed è uno schiacciatore mancino, con esperienza e qualità: vanta già una parentesi in Italia, in A1, nelle file della Calzedonia Verona (stagione 2015-2016), mentre a livello giovanile ha meravigliato con la sua nazionale. Tanto da essersi meritato il titolo di miglior realizzatore agli Europei Under 19 del 2013 e a quelli Under 20, un anno più tardi. In entrambi i casi, peraltro, Bucko e compagni si sono messi al collo la medaglia d’argento. 
    Nato nel sud della Polonia, a Bielsko-Biała, è cresciuto nel suo club di origine, prima di spiccare il volo verso il Veneto e la città di Romeo e Giulietta, dove ha alzato al cielo una Challenge Cup. 
    Quindi, il ritorno tra i confini polacchi (AZS Częstochowa, Krispol Września e PSG Stal Nysa) e l’approdo nella massima serie turca, in maglia Hatay Büyükşehir Belediyespor: un’esperienza più che positiva per il martello polacco, interrotta solo dal terribile sisma dello scorso febbraio. 
    Bartosz Bucko verrà presentato ufficialmente domani (lunedì 29 maggio), alle ore 18, negli uffici della Da Rold Srl (in via Vittorio Veneto, 223, a Belluno). LEGGI TUTTO

  • in

    Grande ritorno in casa Conad: Matteo Maiocchi firma a Reggio Emilia

    Grande ritorno in casa Conad, dopo due anni Matteo Maiocchi torna a Reggio Emilia e firma con Volley Tricolore.
    Classe 1998, lo schiacciatore di origini milanesi ha passato un anno in Serie A1 per poi tornare in A2 con la Kemas Lamipel Santa Croce, insieme a Morgese, storico libero reggiano, e coach Vincenzo Mastrangelo: “Innanzitutto mi sento di ringraziare tutta la società e lo staff tecnico di Reggio Emilia per avermi rivoluto fortemente con loro, – racconta Maiocchi – questi fattori sono stati determinanti ai fini della mia scelta di tornare. Sono molto contento di poter giocare in una città dove mi sono trovato veramente bene e dove ritroverò grandi amicizie”.
    Lo schiacciatore faceva parte del team di Reggio Emilia guidato da Mastrangelo nel 2020-2021, anno per lui di lancio in SuperLega; la stagione seguente, infatti, si è guadagnato un posto nell’Allianz Milano: “Penso di essere maturato molto rispetto a quando arrivai in Emilia, ero alla mia prima esperienza “fuori casa”; spero di poterlo dimostrare a tutto il pubblico del PalaBigi durante la prossima stagione”.
    Come gli altri componenti della rosa Maiocchi crede fortemente nella forza della squadra che Volley Tricolore sta costruendo: “Il mio obiettivo personale? Riuscire a dare fin dal primo giorno il massimo contributo dal punto di vista umano e tecnico a tutti i miei compagni. So che la società sta allestendo un roster molto competitivo e questo sicuramente sarà uno stimolo in più per tutti, dovremo essere bravi a diventare una squadra con la S maiuscola, quando questo accadrà potremo toglierci delle belle soddisfazioni”.
    La scheda
    Matteo Maiocchi
    Nato a Milano il 30 settembre 1998
    Schiacciatore di 192 cm di altezza
     
    Carriera
    2023-2024 Conad Reggio Emilia
    2022-2023 Kemas Lamipel Santa Croce
    2021-2022 Allianz Milano LEGGI TUTTO

  • in

    Savigliano – Il Ds Caula: “Bilancio eccezionale, puntiamo a consolidarci”

    Con una certa reticenza, il Volley Savigliano sta cercando di mettere in soffitta la stagione sportiva 2022/23. Sono ancora troppo vivi, infatti, i ricordi di un’annata che, proprio in occasione del Cinquantenario della società, hanno portato il Monge-Gerbaudo al punto più alto della sua storia, con la partecipazione alla final-eight di Coppa Italia e l’accesso ai quarti di finale dei playoff della Serie A3 Credem Banca. Troppo per poterli dimenticare così rapidamente.
    Tra gli artefici del grande traguardo saviglianese, un ruolo di prim’ordine, benché spesso dietro le quinte, è stato ricoperto da Corrado Caula, il Direttore Sportivo che nell’estate 2022 ha plasmato una creatura in grado di cancellare dalla memoria la retrocessione della stagione precedente, portando la piazza in lidi mai esplorati in cinque decenni di vita.
    Caula, dal punto di vista prettamente sportivo, qual è il bilancio del 2022/23 del Monge-Gerbaudo Savigliano?Direi un bilancio eccezionale. Non dimentichiamoci che lo scorso agosto ci presentammo ai nastri di partenza con l’obiettivo salvezza e con un roster rinnovato del 60%: poteva essere un rischio, anche perché, pur conoscendo le qualità tecniche dei ragazzi in cui avevamo creduto, non li conoscevamo dal punto di vista umano e non sapevamo quale alchimia sarebbero riusciti a creare. Messa da parte la ruggine di inizio stagione, il resto è stato tutto bellissimo, grazie al loro entusiasmo e al lavoro dello staff tecnico.
    E pensare che in pochi lo scorso settembre avrebbero pensato a una stagione del genere…Io e miei collaboratori ci siamo assunti dei rischi, perché eravamo certi che alcuni profili erano quelli giusti per noi. Grazie al lavoro dei due tecnici, le potenzialità di questo gruppo sono state valorizzate al meglio, con i risultati che tutti conosciamo. Il merito, però, è anche della dirigenza, che non ha mai fatto mancare la sua presenza, anche negli allenamenti settimanali.
    Che cos’ha fatto la differenza rispetto al 2021/22?Abbiamo imparato la lezione, dopo la nostra prima esperienza in Serie A3 Credem Banca. Abbiamo toccato con mano come il livello tecnico e fisico fosse diverso rispetto alla Serie B. Serviva un cambio di mentalità e di sistema di gioco, e siamo riusciti a metterlo in campo.
    Il punto più alto?Dico il ritorno dei playoff contro Garlasco, perché vedere tutta quella gente al PalaSanGiorgio è stato davvero emozionante. Quest’anno il pubblico è stato spesso un fattore decisivo, ma mai come quella volta.
    Ora si riparte, ancora con il tandem Simeon-Brignone…Di “Lollo” conoscevo tutto da giocatore, perché lo avevo visto giocare a lungo e lo ritenevo uno dei migliori palleggiatori mai passati in Piemonte, e forse non solo. Non lo conoscevo, invece, come uomo, ma ora posso dire che è una grande persona. Su “Brigna”, invece, non avevo nessun dubbio: è un ragazzo intraprendente e soprattutto un grandissimo interlocutore e punto di contatto tra giocatori, dirigenza e primo allenatore.
    Sul campo, invece, che squadra pensate di allestire?Il presupposto è che sarà dura ripetersi a certi livelli. Detto ciò, sicuramente ci proveremo, pur partendo dalla convinzione che il nostro obiettivo sarà ancora la salvezza. Abbiamo iniziato a lavorare al roster già alcuni mesi fa e ci saranno probabilmente alcuni accorgimenti. Ci tengo, però, a precisare che gli addii di alcuni ragazzi non sono dipesi da esigenze di carattere tecnico, ma da motivi personali dei singoli. A livello tecnico, invece, in concerto con i tecnici, stiamo lavorando per migliorare i fondamentali di attacco e muro, aumentando la fisicità. LEGGI TUTTO

  • in

    Angelo Lorenzetti: “Una squadra forte non è quella che non va mai in crisi, ma quella che ne esce prima”

    Prima conferenza stampa per il nuovo coach dei Block Devils che si è presentato stamattina agli organi di informazione nelle sale del Best Western Hotel Quattrotorri di Perugia. “Sono felice e grato di essere qui, dell’opportunità di grande valore che mi viene offerta a Perugia e della bellissima accoglienza che ho ricevuto. Mi piacerebbe che la mia squadra fosse una squadra all’attacco, una squadra capace di occupare in maniera importante il centro della rete nel sideout e che sappia sfruttare le caratteristiche dei propri battitori per produrre poi una fase break importante. Mi piacerebbe una squadra che, comunque sia andato il punto precedente, abbia la voglia di unirsi in un abbraccio per essere carica e pronta per il punto successivo”

    Si è svolta stamattina la presentazione ufficiale del nuovo coach della Sir Safety Susa Perugia Angelo Lorenzetti.Di fronte agli organi di informazione ed affiancato dal numero uno societario Gino Sirci, dal direttore sportivo Goran Vujevic e dal direttore generale Bino Rizzuto, Lorenzetti ha parlato della sua nuova avventura bianconera e risposto alle domande dei cronisti locali con la sua riconosciuta oratoria e competenza.Questi alcuni passaggi significativi.“Sono felice e grato di essere qui, dell’opportunità di grande valore che mi viene offerta a Perugia e della bellissima accoglienza che ho ricevuto. Mi piacerebbe che la mia squadra fosse una squadra all’attacco, una squadra capace di occupare in maniera importante il centro della rete nel sideout e che sappia sfruttare le caratteristiche dei propri battitori per produrre poi una fase break importante. Mi piacerebbe una squadra che, comunque sia andato il punto precedente, abbia la voglia di unirsi in un abbraccio per essere carica e pronta per il punto successivo. Ci aspetta una stagione difficile ed un campionato che oramai è diventato ultra competitivo, dove l’equilibrio la fa da padrone. Un campionato che, proprio per questi motivi, inizia da oggi. Oggi la palla non vola, volano le parole e bisogna utilizzarle nel modo giusto. C’è sicuramente la volontà di essere protagonisti, non bisogna nascondersi. Ma dare valore ai grandi avversari che abbiamo non va a sminuire il nostro di valore, serve invece a rendere l’ambiente consapevole del livello che andremo ad affrontare e della necessità di battagliare palla su palla ogni partita. Se ho qualche segreto? Le etichette è sempre difficile metterle. In questo momento grazie ai ragazzi di Trento sono l’ultimo allenatore vincitore, da domani come è giusto nello sport si torna tutti sullo 0 a 0 e si riparte. Nelle mie esperienze non so se ho dato qualcosa in più alle mie squadre, so invece che le società mi hanno sempre messo a disposizione belle, buone e a volte ottime squadre e con i giocatori bravi è più facile lavorare. Io ci metto la mia passione, la mia competenza fin dove arriva e la voglia di lavorare ed imbastire relazioni di lavoro e di squadra importanti perché è vero che sono importanti i campioni, ma le relazioni contano come e quanto un grande giocatore. Su questo aspetto voglio spendermi al massimo perché sono convinto che sia quell’elemento che, nei momenti di difficoltà che si saranno, possa farci uscire prima possibile. Di squadre brave che ne sono tante e la squadra forte non è quella che non entra mai in crisi, ma quella che ne esce prima possibile facendolo certamente con questioni di carattere tecnico, ma anche perché è un gruppo di persone coeso, che lavora, capace anche di entrare in un conflitto produttivo. Per questo dal primo giorno bisognerà costruire relazioni importanti”.
    UFFICIO STAMPA SIR SAFETY SUSA PERUGIA

    Articolo precedenteLorenzo Giani e Riccardo Gatto cambiano rottaProssimo articoloSavigliano – Il Ds Caula: “Bilancio eccezionale, puntiamo a consolidarci” LEGGI TUTTO

  • in

    Giro d’Italia, capolavoro di Roglic nella crono: è la nuova maglia rosa

    ROGLIC: “VERSO UN FINALE MERAVIGLIOSO”La gioia, incontenibile di Roglic dopo il trionfo di Monte Lussari: “È una sensazione incredibile. Mi è caduta la catena, l’ho rimessa subito a posto. Avrei potuto perdere tutto, ma fa parte delle corse. Il pubblico mi ha dato qualche watt in più e mi sono goduto l’atmosfera e l’energia dell’evento. Manca un giorno alla fine. Il percorso di domani è tecnico. Non è finita finché non è finita, ma siamo vicini ad un finale meraviglioso”.
    (Lapresse) LEGGI TUTTO

  • in

    Mattarella domani al Giro d’Italia: “Tifavo Bartali ma gioivo anche per Coppi”

    “Ero decisamente per Gino Bartali. Cosa che, comunque, non mi impediva di essere contento per il record dell’ora o per il Mondiale di Coppi”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’, alla vigilia dell’ultima tappa del Giro d’Italia a Roma che vedrà la sua presenza per la premiazione della maglia rosa.  

    “Personalmente -aggiunge il Capo dello Stato- ricordo i Giri d’Italia e i Tour di Bartali, Coppi e Magni, le vittorie di Baldini; i giovani atleti delle Olimpiadi di Roma, nel ’60, con l’entusiasmante vittoria nei 200 di Berruti, con i suoi occhiali scuri. Lo stile dei fratelli D’Inzeo. E poi, negli anni, i successi di Sara Simeoni, i record di Pietro Mennea, la potenza degli Abbagnale. Italia Germania 4 a 3, il Mondiale di Spagna con Sandro Pertini che riporta a casa i campioni. E ancora le voci che hanno raccontato queste imprese, trasformandole in leggende: Paolo Rosi, Giampiero Galeazzi, Nando Martellini e tanti altri. O le pagine di vera letteratura che, su quei momenti, hanno scritto grandi giornalisti come Brera, Mura, Clerici, Minà. Fino alle vittorie più recenti, ai tanti protagonisti dei nostri giorni. Un racconto che prosegue, mantenendo intatto lo stesso fascino, suscitando passioni ed emozioni che vanno ben oltre il perimetro degli stadi e diventano patrimonio culturale”.  

    Mattarella poi riserva una citazione per “un grande uomo di sport, Alex Zanardi. Una persona che ha sofferto e che ha sempre reagito. Ho presente il suo sorriso, il suo ottimismo. Zanardi ha testimoniato cosa sia davvero lo sport: prima di tutto gioia di vivere. Gli mando un grande saluto”.

    “Lo sport tiene poi a ricordare il Capo dello Stato è  rispetto delle regole, è rispetto per gli altri, è sfida non contro avversari ma contro i propri limiti. Lo sport è certamente anche agonismo, competizione, ma soprattutto deve essere rispetto e lealtà. Quando perde questi caratteri perde il suo fascino. Lo sport autentico” è “vero antidoto al fanatismo, alla faziosità, alla violenza, e purtroppo anche al razzismo, che troppo spesso inquinano i nostri stadi. Veleni che nulla hanno a che fare con lo sport”.  

    Infine un ultimo ricordo personale: “La racchetta da tennis mi ha accompagnato fin da ragazzo e mi dispiace ancora di avere interrotto decenni addietro. Come tutti i miei coetanei giocavo al calcio anche se il mio ruolo era abitualmente quello della panchina, prezioso… perché consentiva di fornire consigli. Non me ne rammarico anche perché adesso sono obbligato a sostenere gli arbitri…”. LEGGI TUTTO